Cap. VII
Dove si continua il racconto dei tre giorni di musei e l'incredibile storia della Cité des Sciences

 

Ci svegliamo piuttosto presto. Oggi ci aspetta la Cité de Sciences. Siamo tutti e due molto curiosi di sapere cosa ci riserverà questa visita. Data la nostra passione per le scienze decidiamo di dedicare di arrivare la mattina presto e restare fino alla chiusura per aver modo e tempo di esplorare tutto con la dovuta calma. La Cité des Sciences è una delle poche attrazioni parigine un po' fuori mano. Comunque, in circa 30 minuti la metro ci porta a destinazione. Il Paris Museum Pass ci permette l'ingresso gratuito alla Cité ma alcune attrazioni di contorno non sono incluse. Decidiamo di far subito una breve fila per prendere i biglietti per ciò che ci interessa. Nella nostra lista c'è il Géode ed il planetario. La Cité è enorme. Di bello ha che, anche non essendo particolarmente interessati alla scienza, si possono trovare tante cose che in modo semplice ed interessante introducono a qualche principio scientifico. Cominciamo la visita dal primo piano.
Le aree tematiche sono innumerevoli e coprono tutto il sapere scientifico. La parte in assoluto che più ci colpisce è quella dedicata alla biologia ed alle biotecnologie. Ci sono molti filmati ai quali poter assistere ed esperimenti da provare. Ci piacciono in particolare quelli sulla genetica. L'esplorazione della Cité continua e non c'è sezione che tralasciamo. Io gongolo in particolare per la parte sulla matematica dove vengono trattati anche argomenti di statistica e teoria del caos. Potrei passare ore tra i vari esperimenti proposti ed, infatti, le ore passano velocemente. E' quasi l'una e abbiamo esplorato una buona parte della Cité. Alle 15 abbiamo il biglietto per il Géode. Decidiamo di pranzare prima. Usciamo dalla Cité per procurarci un po' di cibo in qualche negozio nei dintorni. Dopo aver pranzato abbiamo qualche minuto per visitare il negozio all'interno della Cité che vende articoli d'ogni genere ma sempre correlati alla scienza.
Ci dirigiamo quindi al Géode. Questo è un cinema. Non è però un cinema normale. Il suo schermo copre lo spettatore pressoché a 360 gradi. Lo spettacolo al quale assistiamo è un documentario sulla nascita della vita. Un paio d'amici mi avevano parlato del Géode molto bene. Sarà, ma forse anche per il tema del documentario che non si presta ad effetti troppo speciali ma alla fine la mia impressione non è delle migliori. Il cinema è certamente d'effetto ma il documentario non sembrava sfruttare a pieno le potenzialità della sala.
Visitiamo le ultime aree che ci mancano ma c'è ancora tempo prima del Planetarium. Decidiamo di impiegare questo tempo assistendo ad un breve film 3d. Il film non è così ben fatto come quello di Eurodisney ma è comunque gradevole. Restituiti gli occhiali 3d andiamo al planetarium. La sala è molto grande e le sedie si muovono in modo da permettere allo spettatore di girarsi a piacimento. Il filmato proiettato è molto bello e a volte si ha proprio l'impressione di trovarsi sotto un cielo stellato. Sia a Magda che a me il planetarium piace molto di più del Géode.
Alle 18 la Cité chiude. Abbiamo però visto praticamente tutto.
Siamo ancora desiderosi di utilizzare il nostro Museum Pass ed avendo tempo decidiamo di puntare in direzione dell’Arc de Triomphe. La salita a piedi in cima all'arco è piuttosto lunga e faticosa. La vista però ricompensa pienamente lo sforzo. Dalla sommità si ha una chiara idea di come i 12 boulevards che partono da Place Charles de Gaulle descrivano una stella. La giornata un po' nuvolosa non permette di vedere troppo lontano. Nonostante ciò è possibile vedere La Defence, la Tour Eiffel, Sacre Coeur e Notre Dame semplicemente ruotando di 360 gradi.
Lasciamo l’Arc de Triomphe. Sono circa le 19.30. L’unica cosa ancora aperta a quest'ora è il Centre Pompidou. Ancora una volta, ci dirigiamo verso il Marais. Finalmente riusciamo ad entrare nel Musée d’Art Moderne. Dire che l'arte qui esposta è piuttosto differente da quella del d'Orsay è usare un eufemismo. E' comunque certamente d'effetto. Diciamo che non lascia indifferenti. Poi può piacere o meno ma certamente trasmette qualcosa. Purtroppo il museo sta chiudendo e abbiamo tempo di visitare solo il primo piano. Rimandiamo a domani il resto della visita. Mentre ce ne andiamo mi viene da pensare sull'arte moderna. Il fatto è che siamo abituati a pensare a ciò che è esposto in un museo come a qualcosa di vecchio. In realtà ciò che ho appena visto al Pompidou è l'arte che è espressa nei tempi in cui vivo. Nel futuro, i nostri anni verranno ricordati sotto il profilo artistico per questo tipo d'arte. Chissà cosa se ne dirà?
Ormai è ora di cena. Compriamo qualcosa in uno dei grandi supermercati vicino alla fermata metro di Pigalle e poi torniamo in albergo. Facciamo un piano per il giorno dopo e, la mattina si comincia dal mitico Louvre.