On the Road 2008 
    
    
       | 
    
    
        
        
          
            | data: | 
            3-4 October  | 
           
          
            | partenza: | 
            Springdale, UT  | 
           
          
            | arrivo: | 
            Escalante, UT  | 
           
          
            | alloggio: | 
            Slot Canyon Inn | 
           
          
            | prezzo: | 
            $146+tax | 
           
          
            | km tappa:  | 
            205 (128 miglia) | 
           
          
            | km totali:  | 
            509 (318 miglia) | 
           
         
          
        
          
            Summary | 
             
          
            | Peek-a-Boo & Spooky Canyons  | 
           
          
            | Devil's Garden  | 
           
          
            | Lower Calf Creek Falls  | 
           
          
            | Burr Trail  | 
           
         
                   | 
       | 
    
  
 
    
      
      Il Peek-a-Boo è fantastico,
        ma richiede un bel po' di
        arrampicate
      
     
    Friday, 3rd October
    Sono ormai  le 9 quando, non senza un po' di tristezza, lasciamo Springdale e Zion per  dirigerci verso est.
Zion si è  rivelato tutto quanto ci aspettavamo e molto di più, quindi anche se siamo  piuttosto eccitati all'idea di visitare la zona di Escalante c'è comunque un  po' di amarezza nel lasciare Zion.
Il tempo  sta peggiorando in tutto lo Utah e quando lasciamo Springdale delle grosse  nuvole grigie oscurano il cielo. Dalle previsioni meteo sembra che la  situazioni in zona Escalante non sia differente, e ciò ci lascia un po' in  apprensione visto e considerato  il rischio di flash floods.
La tappa in  macchina non è lunghissima, circa 3 ore. Questo è un tratto che percorremmo già nel  2003, e forse una delle più famose scenic byways del southwest. Passiamo per il  Red Canyon ed il Bryce Canyon senza fermarci, per poi continuare attraversando le enormi pianure  che si alternano a minuscoli villaggi.
E' circa  mezzogiorno quando arriviamo ad Escalante. La prima sosta, manco a dirlo, è al  Visitor Center del Grand Staircase Escalante National Monument (appena entrati  a Escalante). Come al solito ho trovato molte info utilissime su internet, ma  voglio sempre verificare in loco con i rangers. Col tempo che fa, dobbiamo  anche assicurarci che la Hole in the Rock Road sia passabile e, nel caso  dovesse piovere, quali rischi ci sono e come comportarsi.
Come  purtroppo spesso accade in molti Visitor Centers "minori", invece di un ranger  troviamo un volontario, una ragazza di una ventina d'anni gentilissima ma non  proprio ferrata. Alla fine il problema è esattamente lo stesso che abbiamo  avuto a Zion, quando ci sono anche remote possibilità di pioggia ed il rischio  di flash flood è "moderate" nessuno vuole prendersi alcuna responsabilità  dandoti un parere un po' più soggettivo.
Tutto  sommato nelle ultime ore il cielo sembra essersi schiarito, decidiamo quindi di  tirare dritti ed dirigerci verso la Hole in the Rock Road.
        Peek-a-Boo  e Spooky
          La Hole in  the Rock Road è una sterrata che si immerge in uno scenario desertico e  primordiale e che offre dozzine di deviazioni ciascuna delle quali porta in  qualche posto remoto e bellissimo.
          Potremmo  facilmente passare una settimana esplorando questa zona, ma il tempo non è  molto ed abbiamo deciso di soffermarci solamente su un paio di attrazioni tra  quelle più facilmente accessibili.
          
            
            Meno male che ero a dieta,
            Spooky non perdona 
           
          Cominciamo  quindi guidando quasi 27 miglia lungo la sterrata che, personalmente,  sconsiglierei di fare con una berlina anche in condizioni meteo perfette. In realtà la  strada non è malissimo (anche se peggiora man mano che si prosegue) ma per raggiungere  certe attrazioni bisogna guidare parecchio e, almeno a me, non piacerebbe  rimanere con una gomma forata a 40 miglia da Escalante. La nostra prima  deviazione porta al Dry Fork Wash, dove si trovano tre slot canyons che, negli  ultimi tempi, sembrano essere diventati quasi più famosi del Grand Canyon!
            Arrivati al  parcheggio mi colpisce fin da subito il numero di macchine e la quantità di  gente. Non che siano proprio tantissimi, ad un qualasiasi viewpoint del Grand  Canyon troverete MOLTA più gente. Ma, considerando che il luogo non è proprio  facilissimo da raggiungere, trovare una decina di macchine con famigliuole con  bambini di 5 o 6 anni, in un certo senso mi sorprende.
            Per  arrivare agli slot canyons bisogna percorrere una breve hike con un po' di  dislivello. Il primo slot che si incontra è il Peek-a-Boo
. La prima parte,  entrando nel canyon, è forse la più difficile e richiede un po' di  scrambling. Per darvi un'idea della difficoltà, in due si riesce a salire  senza problemi, ma già una donna di statura media da sola potrebbe avere  problemi.
            Già da  subito lo slot canyon ci strega. Le pareti levigatissime ed il colore arancione  intenso ricordano un po' Antelope Canyon, ma il tutto è più "compresso" ed  sostanzialmente in salita. Questo è un esempio perfetto degli super-slot  canyons di cui Sarah ci aveva parlato a Zion.
            Il percorso  non è lungo, ma è decisamente un buon allenamento sotto il profilo fisico. La  cosa però che ci entusiasma di più è che il tutto è davvero divertente.  Piegarsi, arrimpicarsi e comprimersi per riuscire a passare negli spazi più  stretti del canyon è "lots of fun", come direbbero gli americani.
            Lasciato  Peek-a-Boo, si può proseguire in un'area rocciosa , seguendo i cairns, e dopo  meno di un miglio si arriva all'entrata di Spooky
. Se, a differenza di noi,  non vi perdete, riuscirete ad imboccare Spookey dall'alto e percorrerlo in  discesa formando una sorta di loop con Peek-a-Boo (che invece di solito si  percorre dal basso verso l'alto). Noi invece, pur seguendo i cairn in modo  meticoloso, finiamo per tornare lungo il wash e ci tocca imboccare Spookey dal  basso.
            Spooky è  ancora più stretto di Peek-a-Boo e con decisamente meno luce. Io non soffro  di claustrofobia, ma Spookey è decisamente il tipo di posto che claustrofobici  dovrebbero evitare. Come detto, il canyon è davvero strettissimo, spesso  dobbiamo portare gli zaini a mano e mi viene da pensare che persone sovrappeso  potrebbero avere seri problemi a passare.
            Il tratto  finale di Spookey è piuttorsto difficile. E' in salita e bisogna passare sotto un  enorme masso incastrato tra le pareti del canyon per poi risalire  arrampicandosi su altri massi che appaiono altrettanto precari. In condizioni  normali saremmo tornati indietro, ma a metà starda avevamo incontrato una famiglia  che ci aveva detto di non spaventarci e che tutto sommato la salita non era  così malvagia. Alla fine emergiamo da Spookey vittoriosi e ci godiamo la  facile passeggiata verso la macchina in ottimo umore.
          
            
            Eccomi in posa al Metate Arch, una delle ultime foto
              della nostra Lumix
           
          Devil's  Garden
          Siamo  pronti a tornare indietro, ma sulla via del ritorno vogliamo fermarci a quella che probabilmente èuna dellèattrazioni più facili da raggiungere lungo la Hole in  the Rock Road.
          A 12 miglia  dalla UT12 una breve deviazione porta al Devil's Garden
, una zona con delle  stranissime formazioni rocciose. In un certo senso sembra un fenomeno di  erosione simile a quello della Goblin Valley, ma qui le rocce sono decisamente  più grandi. Non esiste un vero e proprio trail, così a Magda e me non resta  che gironzolare in questa zona esplorando le formazioni rocciose più strane.  Da non perdere è il Metate Arch 
, ma tutta la zona è davvero incredibile.  L'unica cosa che mi rimpiange ricordare è che propio mentre stavo scattando  una delle ultimissime foto la nostra bella Panasonic Lumix TZ3 comincia a non  rispondere più ai comandi.
          Con un  certo sollievo lasciamo la Hole in the Rock Road e torniamo verso Escalante. Il  sole si appresta a tramontare quando arriviamo allo Slot Canyon Inn
, il nostro  bed and breakfast. I simpaticissimi proprietari ci accolgono calorosamente e ci  mostrano la casa e la nostra camera. Tutto è in perfetto ordine e pulitissimo  e dopo aver scambiato due chiacchiere con la signora, ci facciamo una bella  doccia e usciamo di nuovo per cenare. Scegliamo il Cowboy Blues
 ($40.86), un ristorante senza infamia e senza lode nel centro di Escalante (non che Escalante abbia un vero "centro",  intendevo dire nel "mezzo" di Escalante).
        Saturday, 4th October
        Lower Calf Creek Falls
        Quando ci  svegliamo lo stesso rumore che ci ha cullato per tutta la notte ci annuncia che  oggi sarà dura fare qualsiasi cosa: piove, e piove a dirotto. Il cielo è cupo  e non si intravede, neanche in lontananza, alcuno spiraglio di luce. Senza  fretta scendiamo a fare colazione, dove troviamo torte dolci e salate appena  sfornate.
          Non avendo  molto da fare in camera, decidiamo comunque di uscire. Ci fermiamo ad Escalante  per vedere se l'unico outfitter della zona ci può aiutare con la macchina  fotografica (che, da ieri, non sembra essere migliorata). Purtroppo non ci  possono aiutare, così decidiamo di comprare una maestosa usa e getta e tirare  avanti. Una delle cose da fare in caso di pioggia, cosigliataci ieri al Visitor  Center, è l'hike che conduce alle Lower Calf Creek Falls
. Questa è un'altra  delle gemme non-poi-così-nascoste di questa zona, consigliataci a suo tempo  anche dal solito mitico Marco. La UT12 è bellissima anche sotto la pioggia, e  quando arriviamo al trailhead sono ormai le 11AM. La pioggia non accenna a  smettere, ma abbiamo k-ways e perfino un ombrello (non esattamente adatto a  questo tipo di occasioni ma si rivelerà utilissimo!!!).
          
        
        Questa hike  da circa 5 miglia round trip è praticamente pianeggiante e può essere  percorsa facilmente in meno di tre ore. Lo scenario è molto bello, in un certo  senso il canyon in cui ci si immerge, la vegetazione lussureggiante e le enormi  pareti di roccia rossa ricordano certe parti di Zion. Questo è un  interpretative trail, quindi non dimenticate di prendere l'opuscolo al trailhead! Anche  sotto la pioggia riusciamo a goderci questa bellissima hike che, tra le altre  cose, offre anche delle vedute su alcuni petroglifi. L'attrazione principale sono  però le Lower Calf Creek Falls, proprio alla fine dell'hike. Le cascade sono  davvero maestose e lo scenario in cui sono immerse è quasi idilliaco. E' un  peccato che piova, altrimenti sarebbe stato bello fermarci per uno spuntino e  qualche foto in più. Invece dobbiamo limitarci ad un veloce mordi-e-fuggi con  un paio di foto fatte con la nostra nuovissima usa-e-getta (foto che,  ovviamente, si riveleranno orribili…).
          Sulla via  del ritorno la pioggia si fa sempre più intensa e finalmente ci decidiamo a  tirar fuori l'ombrello. Quando arriviamo alla macchina siamo relativamente  asciutti, ma le felpe parzialmente umide non sono esattamente il meglio per  riscaldarci.
        Boulder
          Visto che  continua a piovere decidiamo di continuare fino a 
Boulder per mangiare  (scegliamo il non memorabile Burr Trail Grill, piuttosto economico ($26.50) ma veramente mediocre 

).  Questa mattina il figlio della proprietaria del B&B ci aveva consigliato di  percorrere parte del 
Burr Trail
, secondo lui un'ottima scelta in caso di  pioggia. Dopo pranzo decidiamo quindi di seguire il suo suggerimento. La  deviazione per il Burr Trail si trova praticamente a fianco del Burr Trail Grill. La strada  è, per diverse decine di miglia asfaltata, per poi diventare una sterrata che  si immerge nella parte sud di Capitol Reef e poi nella Glen Canyon National  Recreation Area. La parte consigliataci, quella asfaltata, è in condizioni  perfette e, che sorpresa!, assolutamente spettacolare. La strada scende man  mano all'interno di un canyon e, tornante dopo tornante, rivela vedute  assolutamente indimenticabili.
          Questa è  davvero qualcosa che non ci aspettavamo, una bellissima sorpresa. L'unico  aspetto negativo è che continua a piovere e l'intero round-trip ci porta via  meno di un'ora. Sono infatti solo le 4PM  quando siamo di ritorno sulla UT12. Come spesso accade in questo tipo di  giorni, siamo alla disperata ricerca di qualcosa da fare all'asciutto, e la  scelta cade sull'
Anasazi State Park
, poco fuori Boulder. Il parco, che  sostanzialmente è un museo, ha una parte al coperto e le rovine di un vero  villaggio Anasazi subito dietro il museo. E' davvero impressionate notare le  ottime condizioni in cui è mantenuto un posto che si ritiene fosse stato costruito intorno al  1100 AD.
          La pioggia  non sembra cessare e a questo punto decidiamo di tornare in albergo. Il dilemma  che ci si propone è su cosa fare nei tre giorni che ci rimangono. In teroria  la prossima tappa sarebbe Capitol Reef, ma le previsioni del tempo non lasciano  ben sperare. Inoltre la ragione principale per cui volevamo andare a Capitol Reef è la Cathedral Valley, una zona del parco raggiungibile solo tramite  sterrata. Il gentilissimo ranger all'Anasazi SP, dopo aver chiamato Capitol  Reef, ci annuncia che la strada per la Cathedral Valley è in pessime  condizione a causa della pioggia.
          A questo  punto non ci resta che cambiare piano di battaglia. Non vogliamo allontanarci  ulteriormente da Las Vegas, e sulla via del ritorno la scelta più ovvia è  anche quella più affascinante: Grand Canyon North Rim! Con una veloce telefonata  prenotiamo un alloggio a Kanab. Ora che siamo sistemati, possiamo uscire per  una passeggiata (ha finalmento smesso di piovere!) per vedere il petroglifo  dietro al B&B e poi dritti a cena ad Escalante. Scegliamo un piccolo e  delizioso ristorante messicano (di cui non ricordo il nome, ma si trova quasi di fianco alla banca Wells Fargo). Il cibo è ottimo e l'atmosfera un po'  stravagante.